Chi vuole pisciare dentro la mia troia?

tumblr_p7usadepb71wmpruno1_400 “Vieni anche tu a dare un contributo! Stiamo riempiendo di buona piscia questo frocio, siamo al quarto clistere zeppo e non ci fermiamo finché non gli esce dalla bocca“. Grandi risate in tutta la sauna e io sento davvero un sapore salato e pungente in bocca, ma è la piscia di un tipo che prima, dopo aver riempito il bicchierozzo, ne avanzava ed è venuto a finirla nella mia bocca, aperta su ordine del master. Sono autorizzato a non mandare giù, se non richiesto, ma devo tenere la bocca spalancata appena un qualsiasi cazzo di avvicina.

Il piscio che mi entra dietro è caldo e irrita  un po’ le mie mucose perché sento bruciore. Ma è un tale privilegio essere riempito dell’acqua dei maschi che sono incredibilmente eccitato e la gabbietta che chiude, giustamente, il mio ridicolo cazzetto cola già. Purtroppo al quinto clistere sento che non riesco più a tenere tutto dentro e imploro il padrone di permettermi di farla uscire. “Ma ce n’è ancora una già pronta“. Ho il terrore di non riuscire a trattenermi e di sporcare con una emissione incontrollata lui o i suoi amici. Lo prego ancora. “Ok questa la bevi tutta allora“, certo certo ringrazio e mi avvicino alla turca “No la bevi prima, se no si fredda“. Le loro grasse risate mi inorgogliscono ma sento che sto per esplodere e butto giù molto rapidamente il piscio dei padroni mescolato nel clistere. Imploro il permesso di evacuare. Il master ride di gusto del mio imbarazzo “Mah non so… dai prima lecca un po’ questo cazzo” e indica l’erezione di un giovane uomo appena avvicinatosi, incuriosito dalla piccola folla di spettatori ma ancora di più forse dalla mia posizione implorante e dalla mia faccia sofferente. Ce l’ha eretto e perfettamente diritto. Come mi conosce bene il padrone non c’è niente che possa tenere la mia bocca lontano da un cazzo che mi abbia permesso di pompare. Purtroppo chinandomi al dovuto omaggio il contenuto delle mie viscere non ce la fa più a stare dentro ed esplode fuori, fortunatamente verso il cesso e la turca. “Ma che schifoso” sbotta il padrone, “latrina umana ci hai schizzato sui piedi a tutti, adesso pulisci“. Fra grandi risate dei quattro o cinque spettatori e mortificatissimo di avere sporcato i padroni mi applico a leccare subito tutti i loro piedi. Il padrone mi porta spesso a fare la troia in sauna e a me piace sempre moltissimo far vedere a tutti che incredibile e schifosa vacca posso diventare se opportunamente stimolato. L’unica controindicazione è che in sauna difficilmente i piedi dei maschi in sauna puzzano di sudore. L’ultimo arrivato intanto ha preso confidenza e praticamente mi dà un calcio in bocca, non mando nessun lamento però (solo il padrone avrebbe il diritto di farmi male) perché il nuovo venuto mi piace e vorrei farlo contento. “Adesso pulisci anche dove hai sporcato, non sei a casa tua lurida merda“. Sono un po’ preoccupato, lo sporco di questo cesso non è certo la buona piscia che non ho saputo trattenere, c’è una fanghiglia… il padrone non ha mai messo a rischio la mia salute… ma l’ordine è chiaro, mi lancio a leccare una pozza di buon piscio, purtroppo con pezzetti di mie feci galleggianti ma il padrone mi ferma: “No no che fai non capisci quando scherzo coglione?“. Lo guardo con tutta l’adorazione che mi è concesso manifestare dal fondo della mia inutilità. “Stupida vacca” il padrone mi schiaffeggia sorridendo, è buono con me, infatti mi premia spingendo la mia faccia sul cazzo durissimo del nuovo arrivato.

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